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Breve storia della Galleria degli Uffizi, Firenze

Gli Uffizi: uno dei musei oggi più visitati e conosciuti, impreziosito da capolavori, sede di mostre di risonanza internazionale. Pochi però sanno che questo magnifico spazio espositivo non è nato come tale e che le sue sale – da cui trasudano storia e splendore – sono state create per assolvere ad altri scopi.

Il nome stesso suggerisce la destinazione originaria dell'edificio: fu commissionato nel 1560 da Cosimo I de' Medici (1519-1574), primo Granduca di Toscana, per ospitare gli "Uffizi", cioè gli uffici amministrativi e giudiziari di Firenze , in adesione alla sua decisione di allontanare i centri del potere da Palazzo della Signoria e dalle sue memorie repubblicane. Per questo il nome originario del complesso era “Palazzo delle Magistrature” e la sua funzione era anche quella di dare un nuovo volto a questa parte della città.

Bronzino, Portrait of Cosimo I de' Medici in armour, about 1545, oil on panel, Florence, Uffizi Gallery
Bronzino, Ritratto di Cosimo I de' Medici in armatura, 1545 circa, olio su tavola, Firenze, Galleria degli Uffizi

I Medici – storica famiglia fiorentina – avevano raggiunto in quegli stessi anni il loro momento di massimo splendore, e all'inizio della costruzione la loro egemonia era ormai consolidata, tanto che il potere della famiglia era centrato – anche materialmente – all'interno le pareti dell'edificio.

Per costruire gli Uffizi e dare spazio all'imponente edificio furono demoliti innumerevoli edifici che si trovavano sulla riva destra dell'Arno, e quindi tutto il rione – detto rione Baldracca dal nome di un luogo popolare e malfamato ivi situato: l'osteria della Baldracca – necessitava di un totale restauro.

I lavori di costruzione furono eseguiti dall'artista di fiducia di Cosimo I, Giorgio Vasari (1511-1574), passato alla storia più come biografo che per le sue imprese artistiche e architettoniche. Egli, quindi, progettò l'edificio a ferro di cavallo che attualmente si può ammirare, con il portico a colonne doriche e un aspetto elegante e severo al tempo stesso.

Vasari risolse brillantemente i problemi imposti dallo spazio limitato, adottando soluzioni di grande impatto scenografico, come, ad esempio, la serliana sull'Arno, che inquadrava la piazza porticata – nuovo foro economico e politico – e l'antico spazio civico per eccellenza , Piazza della Signoria.

Terminati i lavori, al piano terra del complesso furono trasferite le tredici Magistratura che governavano la produzione e il commercio fiorentini, mentre gli uffici amministrativi e le fabbriche granducali e i laboratori furono dedicati alla realizzazione di oggetti di particolare pregio. L'edificio fu infine coronato da un loggiato, originariamente aperto.

The Vasari Corridor from the outside
Il Corridoio Vasariano dall'esterno

Gli interventi del Vasari non si limitarono però alla costruzione dell'edificio vero e proprio, tanto che esiste un ambiente che porta ancora il nome dell'artista aretino: il Corridoio Vasariano. Quest'ultimo unisce – attraverso gli Uffizi – Palazzo Vecchio a Palazzo Pitti, passando sopra Ponte Vecchio e attraversando la chiesa di Santa Felicita e numerosi edifici adiacenti prima di sbucare nel Giardino di Boboli.

Il Corridoio Vasariano fu realizzato nel marzo del 1565 – in occasione del matrimonio del figlio di Cosimo, Francesco I, con Giovanna d'Austria – con lo scopo di collegare, attraverso un percorso privato, gli appartamenti granducali situati nel Palazzo della Signoria con quelli che si stavano preparando a Palazzo Pitti, la nuova residenza della famiglia Medici, acquistata nel 1549 dalla duchessa Eleonora di Toledo, moglie di Cosimo.

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Alla morte del Vasari nel 1574, i lavori proseguirono sotto la direzione di Alfonso Parigi (1606-1656) e Bernardo Buontalenti (1531-1608), ai quali si deve il completamento dell'edificio, collegato alla Loggia dei Lanzi nel 1580. Lo scettro del potere , a questo punto, era passato al colto e raffinato Francesco I de' Medici (1541-1587), Granduca, dal 1574 al 1587.

A lui si deve la realizzazione della Galleria, allestita nel 1581 al secondo piano del complesso e decorata nella zona del soffitto con delicati motivi a “grottesche”, secondo un gusto diffuso da Raffaello, che trasse ispirazione dai dipinti della Domus Aurea, recentemente riemersa.

Il cuore del museo era ed è tuttora la Tribuna ottagonale, incantevole invenzione del genio del Buontalenti compiuta nel 1584, rappresentazione alchemica dei Quattro Elementi (specchio della passione per l'alchimia nutrita da Francesco I) con la sua splendida madreperla -cupola perla che riprendeva l'antica Torre dei Venti di Atene.

History of Uffizi Gallery
La Tribuna ottagonale oggi, Firenze, Galleria degli Uffizi

Era una stanza destinata ad accogliere i tesori delle collezioni medicee, motivo per cui nel '500 divenne il luogo del collezionismo per eccellenza. Francesco, commissionai al Buontalenti anche la realizzazione del Teatro Mediceo nell'ala orientale del palazzo, inaugurato nel 1588. Oggi resta solo il Vestibolo al primo piano, come negli anni in cui Firenze era capitale del Regno d'Italia (1865 -1871). È stato diviso in due volumi per ricavare spazi espositivi.

Nel 1587 una nuova figura fece un'incursione nella storia di Firenze: Ferdinando I (1549-1609), fratello e successore di Francesco. Diede un forte impulso alla creazione di nuovi ambienti della Galleria: in un piccolo ambiente attiguo alla Tribuna, fu allestito il “Camerino delle Matematiche”, capace di accogliere diversi strumenti scientifici, tra cui quelli appartenuti a Galileo Galilei.

Fu sua, inoltre, l'idea di trasferire nella Galleria la serie gioviana, raccolta di ritratti di uomini illustri precedentemente collocata – per volere di Cosimo I – in Palazzo Vecchio. Gli Uffizi si riempirono così progressivamente di opere d'arte e gioielli fino a comporre una collezione inestimabile, tanto da suscitare l'attenzione e l'interesse di regnanti stranieri e nobili viaggiatori del “Grand Tour”.

Tutto questo enorme patrimonio potrebbe essere scomparso a metà del Settecento quando si estinse il ramo principale dei Medici. Tuttavia, l'ultima discendente diretta dell'antica stirpe dei grandi banchieri fiorentini – Anna Maria Luisa de' Medici (1667-1743) – impose al nuovo Granduca designato dalle potenze europee il celebre Patto di Famiglia, con il quale, nel 1737, l'eredità dei Medici a Firenze «per ornamento dello Stato, a vantaggio del pubblico e per attirare la curiosità dei forestieri», accompagnando il documento con un completo e dettagliato inventario di tutte le collezioni.

Storia della Galleria degli Uffizi Italia

La Galleria fu aperta al pubblico per la prima volta nel 1789 per volontà del Granduca Pietro Leopoldo (1747-1792), che affidò a Zanobi del Rosso (1724 -1798) l'allestimento del nuovo ingresso al “Museum Mediceum”. Seguì il riordino delle raccolte della Galleria secondo criteri razionali e pedagogici, compatibili con i nuovi criteri di catalogazione sistematica dell'Illuminismo. Con il Regno d'Italia e il trasferimento delle statue rinascimentali nel nuovo Museo Nazionale del Bargello, la Galleria assunse progressivamente la funzione di pinacoteca.

E così arriviamo al Novecento quando la pinacoteca si arricchì di innumerevoli opere provenienti dal patrimonio di chiese e conventi, oltre che da donazioni e acquisti, diventando il magnifico museo che oggi tutti conosciamo. Nel 2022 sarà possibile riaccedere al Corridoio Vasariano, chiuso dal 2016, per poter effettuare lavori di ammodernamento, climatizzazione e illuminazione.

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